Intervista al cast

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Lord Alphie
view post Posted on 23/4/2010, 14:26     +1   -1




MICHEL ALTIERI - La Bestia

Ci racconti l’ “avventura” con la Bestia?

Mi hanno chiamato il 10 gennaio 2009 per fare le audizioni con tutti gli altri, con la massima umiltà e disposizione. Io avevo da subito portato la canzone della Bestia; ci tenevo perché volevo lavorare su un personaggio che mascherasse la mia faccia, volevo cancellare tutto di me per riscrivere un nuovo personaggio, volevo questa opportunità! Mettere l’accento sul mio cuore. In parte “Dorian Gray” mi aveva preparato ad una cosa simile; qui le cose sono simili ma cambia l’aspetto, il fisico e la postura; ho studiato molto l’atteggiamento del felino in generale e nello specifico quello del leone, il suo modo di attaccare e il ritmo del felino. Mi ha aiutato molto la nostra preparatrice Elisabetta Armiato, étoile della Scala, con lei abbiamo fatto un mese di training sulla postura e sull’atteggiamento. Poi l’emotività, un bellissimo viaggio, inspiegabile: la Bestia ha questa rabbia che nasconde solo la sua paura di essere inadeguato, la paura della gente, di non essere amato e di non saper amare. Tutto questo mi fa emozionare tutte le sere. Sento la responsabilità per tutte quelle persone che si sentono inadeguate per qualsiasi motivo; questo lo sento e mi da una grande forza e tanta energia. Non è più esibizione, ma voler essere attore per condividere, tendere una mano al pubblico e chiedergli forza, senza ostentare. Per le audizioni ho studiato davvero tanto, circa sette ore al giorno dagli spartiti al personaggio. Ero in torunée con uno spettacolo di prosa e tutti i lunedì venivo a Milano per le audizioni. Per me sarebbe stato più facile presentarmi per altri personaggi, perché più sulle mie corde e con ruoli che conosco meglio, ma ci tenevo ad essere la Bestia!

Sinceramente… sulla tua interpretazione canora non ho nulla da dire, io ti sogno in uno spettacolo in cui devi solo cantare, mentre sulla parte recitata volevo capire con te un paio di cose che non mi sono del tutto chiare. Parlavi di “ritmo”, ho trovato una Bestia veloce ed istintiva; come mai avete portato avanti queste caratteristiche a differenza delle altre dove esce di più, soprattutto all’inizio, la parte cupa del personaggio?

L’attore va in scena col parametro del regista, io ho seguito la regia che aveva indicazioni molto precise, per cui non potevo cambiare nulla, mi sono attenuto al volere del regista: voleva questo aspetto della Bestia molto attivo e mai cupo. Anche nelle altre interpretazioni estere c’è sempre, bene o male, un accento sulla velocità.

Capisco perfettamente, ed è per questo che ne voglio parlare con te per capire meglio. Dobbiamo far comprendere ai lettori cosa vedranno e perché lo vedranno così!

Io sono l’esecutore e, sai, se non fai quanto ti viene detto ti ritrovi la nota scritta in camerino!

Il tuo timbro naturale non è grave come quello delle altre Bestie, ma molto più acuto. Infatti nella parte cantata ti trovi perfettamente a tuo agio rispetto ad altre interpretazioni; come mai non è stato tenuto il riverbero per dare il senso dell’eco nel castello? Ti avrebbe molto aiutato.

Volevano dare l’idea del monologo nella mia prima parte recitata, a Broadway è uguale…

No, è completamente diversa, tanto è che, nella scena della prigione, quando fai il cambio fra Belle e suo padre, ti ritrovi in una situazione in cui non si spiegano molti errori. A Broadway è tutto nel buio e Belle vede la Bestia solo nel ruggito finale, qui a Milano le cose sono molto differenti… quasi surreali! Così la regia non ti ha aiutato!

Eh… vorrei dire tante cose, ma poi… io mi devo attenere alla regia. Pensa solo al fatto che, in questa scena, a Broadway la Bestia indossa un mantello, mentre qui è stato tolto per dare una parvenza più romantica. Hanno voluto dare un accento differente, più legato al romantico. Mi piace quello che dici, finalmente qualcuno!
 
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